Sigmund Freud
LA NASCITA DELLA PSICOANALISI
La medicina ottocentesca si muoveva in un orizzonte teorico di tipo positivistico-materialistico, e tendeva a trattare i disturbi della
personalità come tratti somatici; quindi, alcuni stati psiconevrotici (come l'isteria) che non mostravano nessuna presenza di lesioni non venivano trattati seriamente. Nonostante ciò, al tempo un gruppo di medici, Charcot e Breuer utilizzarono l'ipnosi per controllare i sintomi isterici tramite la suggestione; Breuer in particolare tramite l'ipnosi riuscì non solo ad inibire i sintomi, ma anche a richiamare alla memoria dei pensieri ormai dimenticati dal paziente.L'esempio più famoso ed importante fu il caso di Anna O: una donna isterica gravemente ammalata che fu curata da Breuer tramite l'ipnosi. Questa donna mostrava molti sintomi tipici dell'isteria, però allo stesso tempo mostrava anche un'acuta idrofobia; Breuer tramite l'ipnosi scoprì che la donna da piccola vide il cane della sorvegliante, verso la quale provava un sentimento di ostilità, bere in un bicchiere, ciò aveva portato la donna ad assumere questa idrofobia che scomparve quando la donna ricordò questo episodio passato.
Dopo questo episodio Breuer e Freud misero a punto il metodo catartico, consistente nel provocare una scarica emotiva capace di liberare il malato dai suoi disturbi. Fu poi Freud che capì che la nevrosi era causata da un conflitto tra forze psichiche inconsce, e grazie a questi studi quindi nasce la psicoanalisi.
L'INCONSCIO DI FREUD
Freud divide l'inconscio in due zone;
- La prima comprende l'insieme di quei ricordi che pur essendo inconsci, possono, in virtù di uno sforzo dell'attenzione, di venire consci. è la zona del preconscio.
- La seconda comprende quegli elementi psichici stabilmente inconsci che sono mantenuti tali da una forza specifica chiamata rimozione, la quale può venire superata solo in virtù di tecniche apposite. è la zona del rimosso.
L'inconscio freudiano coincide quindi con il rimosso. Inizialmente Freud pensa di utilizzare l'ipnosi per superare le resistenze che ne sbarrano l'accesso, ma la scarsa efficacia dell'ipnosi lo induce a elaborare un nuovo metodo, quello delle cosiddette
associazioni libere. le associazioni libere consistono nel rilassare il malato anziché forzarlo, in modo da porlo in una condizione in cui possa abbandonarsi al corso dei propri pensieri, facendo sì che tra le varie parole da lui pronunciate, si instaurino delle catene associative collegate con il materiale rimosso che si vuole portare alla luce.
Questo metodo risulta molto difficile da applicare, tuttavia, Freud scoprirà il fenomeno chiamato transfert: La persona analizzata trasferisce sul medico dei sentimenti di amore e di odio provati durante l'infanzia nei confronti delle figure genitoriali. Il transfert, quindi, consiste in una sorta di attaccamento amoroso verso il medico che si traduce nella volontà di essere accettato ed approvato. Può fungere quindi da condizione preliminare per il successo dell'analisi
LA PSICHE DI FREUD
Scoperto l'inconscio, Freud si propone di decodificarne i messaggi tramite lo studio di quelle sue manifestazioni quali i sogni, gli atti mancati e i sintomi nevrotici. Prima di comprendere questi aspetti dobbiamo però capire cos'è la psiche per Freud.
Freud afferma che la psiche è un'unità complessa, costituita da un certo numero di sistemi dotati di funzioni diverse e disposti in un certo ordine gli uni rispetto agli altri.
La prima topica psicologica, ovvero il primo studio dei luoghi della psiche, viene elaborata da Freud nel settimo capitolo dell'interpretazione dei sogni e distingue tre sistemi, il conscio, il preconscio e l'inconscio.
La seconda topica distingue tre istanze, l'es, l'io e il super-io.
L'Es e il polo pulsionale della personalità, ovvero la forza impersonale e caotica alla base della nostra psiche. L'es non conosce né il bene, né il male e né la moralità ma obbedisce al principio del piacere, esiste al di là delle forze spazio-temporali e ignora le leggi della logica, a cominciare dal principio di non contraddizione.
Il super-io, che comunemente si chiama coscienza morale, è l'insieme di quelle proibizioni che sono state instaurate nell'individuo nei primi anni di vita e che negli anni a seguire lo accompagnano sempre, anche in forma inconsapevole. Il super-io è forgiato dai genitori grazie all'educazione durante i primi anni di vita.
L'io e la parte organizzata della personalità che si trova a dover fare i conti con le esigenze dell'es, del super-io e del mondo esterno. L'io, quindi, è l'istanza che si trova a dover riequilibrare, tramite opportuni compromessi le pressioni contrastanti provenienti da queste 3 figure
Il rapporto tra l'io e i suoi padroni rappresenta un fondamentale criterio di discriminazione tra normalità e nevrosi. Nell'individuo normale l'io riesce a padroneggiare la situazione, fornisce parziale soddisfazione all'es senza violare gli imperativi e le proibizioni del super-io. Ma se da un lato le esigenze dell'es sono eccessive o il super-io è troppo debole o troppo rigoroso queste soluzioni pacifiche non sono più possibili. Può accadere che l'es abbia il sopravvento e travolga un super-io troppo debole e l'io, quindi, è condotto a comportamenti asociali o proibiti. Il soggetto diventa un delinquente o addirittura un perverso, oppure può accadere che il super-io troppo rigido provochi sintomi di rimozione o altri processi di difesa. Le istanze dell'es, divenute inconsce, si manifestano quindi con sintomi nevrotici.
SOGNI, ATTI MANCATI E SINTOMI NEVROTICI
Nell'opera fondamentale l'interpretazione dei sogni, Freud vede nei sogni la via che porta alla conoscenza dell'inconscio. Egli, infatti, ritiene che i sogni siano l'appagamento camuffato di un desiderio rimosso. Per motivare questa tesi, individua all'interno dei sogni un contenuto manifesto, ovvero la scena onirica, così come viene vissuta dal soggetto, è un contenuto latente, cioè l'insieme delle tendenze che danno luogo alla scena onirica. Questa divisione esiste perché i sogni sono caratterizzati da desideri inaccettabili per il soggetto, il quale li censura. Quindi il contenuto manifesto dei sogni è nient'altro che la forma elaborata e travestita sotto effetto della censura dei desideri latenti. Quindi, dato che ogni sogno è la realizzazione di un desiderio, l'interpretazione psicoanalitica dei sogni deve consistere nel ripercorrere a ritroso il processo di traslazione del contenuto latente in quello manifesto, al fine di cogliere i messaggi segreti dell'es.
Nella psicopatologia della vita quotidiana, Freud prende in esame gli atti mancati, ovvero quei contrattempi della vita di tutti i giorni, come lapsus, errori o dimenticanze, applicando il principio del determinismo psichico, ovvero quel principio secondo cui nulla avviene in modo fortuito. Freud scopre come anche tali fenomeni abbiano un significato ben preciso. Ovvero siano l'ennesima manifestazione camuffata dell'inconscio. Una sorta di compromesso tra l'intenzione cosciente del soggetto e determinati pensieri inconsci che si agitano nella sua psiche.
Per quanto riguarda i sintomi nevrotici, Freud fa un discorso analogo, sostenendo che i sintomi nevrotici rappresentano il punto di incontro tra uno o più tendenze rimosse e quelle forze della personalità che si oppongono all'ingresso di tali tendenze nel conscio. Poiché Freud scopre che gli impulsi rimossi che stanno alla base dei sintomi psiconevrotici sono sempre di natura sessuale è portato a porre la sessualità al centro della propria attenzione.
TEORIA DELLA SESSUALITA E COMPLESSO DI EDIPO
La teoria della sessualità costituisce l'aspetto più dirompente della psicoanalisi, prima di Freud la sessualità era sostanzialmente identificata con la genitalità, ossia il congiungimento di due persone di sesso opposto ai fini della riproduzione. Secondo questa interpretazione, la sessualità dovrebbe mancare nell'infanzia, subentrare intorno alla pubertà e esprimersi in fenomeni di attrazione esercitata da un sesso sull'altro. Se tutto ciò fosse vero, resterebbero inspiegate tutte le tendenze psicosessuali quali la sessualità infantile, la sublimazione, (ovvero il trasferimento di una carica sessuale su oggetti non sessuali, come per esempio il lavoro, l'arte o la scienza) e la perversione. Per riuscire a rendere conto di questi aspetti Freud amplia il concetto di sessualità fino a vedervi un'energia suscettibile in grado di investire gli oggetti più disparati. Questa energia Freud la chiama Libido. Nel corso della vita dell'individuo questa libido si sposta in diverse parti del corpo dette "zone erogene".
Freud elabora un originale dottrina della sessualità infantile demolendo sia il pregiudizio secondo cui la sessualità apparterrebbe solo all'età adulta, sia l'immagine del bambino come un "angioletto asessuato"
". Freud giunge a definire il bambino come un essere perverso e polimorfo, ossia come un individuo capace di perseguire il piacere indipendentemente da scopi riproduttivi e tramite più svariati organi corporei.
In particolare, Freud sostiene che lo sviluppo psicosessuale del soggetto avviene attraverso tre fasi. Ognuna caratterizzata da una specifica zona erogena.
- La fase orale che caratterizza i primi mesi di vita e che dura fino a un anno e mezzo, che ha come zona erogena la bocca, risulta connessa all'attività principale del bambino, ovvero il poppare.
- La fase anale che va da un anno e mezzo a circa tre anni, ha come zona erogena l'ano ed è collegata agli escrementi che per il bambino sono oggetto di particolare interesse e piacere.
- La fase genitale che inizia la fine del terzo anno di vita e ha come zona erogena i genitali. La fase genitale si articola in due sottofasi, quella fallica e quella genitale in senso stretto.
- La fase fallica consiste nella scoperta del pene che costituisce oggetto di attrazione sia per il bambino sia per la bambina, i quali soffrono entrambi di un complesso di castrazione. Il primo perché teme di essere castrato, la seconda invece, teme di essere stata castrata e prova la cosiddetta "invidia del pene".
- La fase genitale in senso stretto che va dal declino della sessualità infantile fino all'inizio della pubertà, è caratterizzata dall'organizzazione delle pulsioni sessuali nelle zone genitali.
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